Tra vent'anni non sarete delusi delle cose che avete fatto ma da quelle che non avete fatto. Allora levate l'ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite. (Mark Twain)

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lunedì 19 novembre 2012

Polinesia, basta la parola! (parte prima)



Penso che un sogno così non ritorni mai più …” queste sono le parole che mi risuonano in testa quando ripenso al mio viaggio di nozze in … Polinesia! Già la luna di miele non è proprio un viaggio come gli altri, tanto più se fatto davvero a ridosso delle nozze, ma la meta … che meta!!! È proprio come tutti ne parlano, ma viverla in prima persona la rende più bella, ovviamente, come succede quando vivi un sogno splendido! Il viaggio è un po’ lungo, ma quello che si trova una volta arrivati, anche solo in aeroporto, ripaga ampiamente le 24 ore di volo. Tutto è cominciato quando ho visto per la prima volta il cartone disney  “La spada nella roccia”. Rimasi affascinata da mago Merlino che chiamava a gran voce una città, Honululu … ah che bel suono, mi sono detta subito che un giorno ci sarei andata. Poi, crescendo, appassionandomi di viaggi, studiando, l’occhio mi è caduto su isole non molto distanti dalle Hawaii effettivamente, ma assai più esotiche e meno “costruite”, quelle della Polinesia appunto. Ecco, quella sarebbe stata la mia meta da sogno, e così è stato. Ma andiamo con ordine …

La Polinesia si compone di molte isole(il suo nome vuol dire appunto quello), ma noi abbiamo deciso che, per paesaggio sottomarino e vita di relax avremmo toccato la Polinesia francese, soggiornando a Bora Bora e Rangiroa, dopo una sosta notturna e molto necessaria a Tahiti.


Arrivare in aeroporto a Papeete,  sull’ isola di Tahiti, significa essere accolti da tre suonatori di ukulele in abiti tipici, che alle 2 di notte ti danno il benvenuto, significa ricevere una (la prima a dire il vero) collana di fiori di tiarè profumatissima (che ho tentato di conservare con pessimi risultati), significa arrivare in un resort affacciato direttamente sulla spiaggia nera, vulcanica, con la vasca idromassaggio in una parte della stanza dedicata solo a lei, con il suono delle onde dell’oceano Pacifico come sottofondo, vedere il sole sorgere in questo Paradiso … è un ‘esperienza speciale. Ma, come ho detto prima, anche se sarebbe stato bellissimo approfondire e scoprire qualcosa di più di questa città, il mattino dopo siamo di nuovo in partenza. Volo cortissimo, solo un’ora scarsa, per raggiungere Bora Bora. La “perla del Pacifico”, così è chiamata, ci ha accolto subito con un contrasto di colori splendido, l’acqua di un turchese mai più dimenticato, e il verde intensissimo delle sue montagne. Veniamo portati nel resort, coccolati con cocktail di benvenuto e  salviette profumate e finalmente ci viene mostrata la “camera”. Che poi come si fa a definire camera … immersa in un giardino tropicale, disponeva di jacuzzi privata, gazebo con tavolo e panche nel  giardino privato, doccia all’aperto e letto a tre piazze! Che sogno!!! E poi il profumo che c’era … legni e fiori coloratissimi! Senza neanche disfare le valigie, infiliamo il costume e di corsa nella laguna. Acqua bassissima e trasparente in modo assoluto. Giochiamo con qualche pesciolino e ci godiamo lo spettacolo della cartolina che stiamo vivendo, l’acqua, le palme che si piegano verso la laguna, le montagne … ma la sera fa presto ad arrivare ai tropici e alle 18 è già buio (così come alle 6 è già bello luminoso). Alla reception ci informano di tutte le escursioni che avremmo potuto fare: passeggiata sul fondo del mare, gita al Lagunarium corredata di shark feedind, uscita serale per vedere lo spettacolo unico del festival delle arti nella città di Vaitape. Ci accordiamo per due su tre, la sera prendiamo il mare (nel senso letterale del termine, eravamo seduti così avanti sul moto scafino che ci portava che ci siamo lavati per bene!) e arriviamo nella città per lo spettacolo. Mai parola fu più giusta! Centinaia di ballerini che, ancheggiando, ci hanno fatto rivivere il mito locale dell’origine del mondo, musiche e balli ininterrotti per quasi tre ore … stupefacente!!! Tornando in hotel, notiamo con meraviglia che, vicino alla bottiglia di champagne di benvenuto, ci hanno messo sui comodini due bottigliette d’acqua e le favole con protagonisti i personaggi mitologici polinesiani … sempre di più senza parole ci addormentiamo nel favoloso e immenso lettone.
 

La vacanza è stata lunghetta, quindi, per non fare un post gigante e noiosissimo, come quegli album fotografici che amici e parenti costringono a vedere una volta ritornati dalle vacanze, per ora mi fermo qui. Nelle prossime settimane proseguirò con il racconto delle nostre escursioni a Bora Bora (topo e caduta inclusi!) e della fantastica e incontaminata Rangiroa.
 
Qualche notizia pratica ...
- il nostro tragitto è stato Milano - New York - Tahiti - Bora Bora - Rangiroa, il primo tratto abbiamo volato con Alitalia, per i successivi il volo è stato operato dalla Air Tahiti Nui (strepitosa)
- i nostri alloggi sono stati: Radisson Plaza Resort a Tahiti, Bora Bora Pearl Beach Resort & Spa a Bora Bora, Kia Ora Resort & Spa a Rangiroa. Questi erano davvero splendidi, ma se dovessimo tornare (e un giorno torneremo!!!) cercheremo di alloggiare nelle splendide pensioncine familiari disseminate qua e là nelle isole. Sono belle, più economice e danno la possibilità di stare a più stretto contatto con le persone del luogo.
 
 
 
 

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