Tra vent'anni non sarete delusi delle cose che avete fatto ma da quelle che non avete fatto. Allora levate l'ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite. (Mark Twain)

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martedì 27 novembre 2012

Polinesia ... basta la parola! (parte seconda)


Eh sì, oggi è proprio la giornata giusta per ricordare una meta bella, calda e assolata come la Polinesia! Quindi, col pensiero, mi ricolloco a Bora Bora, sulla barchetta in attesa di fare la nostra prima escursione di mare, meta il Lagoonarium.

La gita al Lagoonarium prevedeva prima due soste intermedie, una per nuotare in mezzo a coralli e pesci di ogni genere, l'altra per fare un po' shark feeding. Così, dopo aver raccolto giusto il necessario per l'escursione (mio marito non è di questo parere, però...), arriviamo con una navetta dell'hotel fino a un villaggio dall'altra parte dell'isola, punto di imbarco e inizio dell'escursione vera e propria. Ci imbarcano e ci presentano le nostre guide, due incredibili uomini che sembravano usciti da un film. Uno, addetto alle comunicazioni, ci raccontata come si sarebbe svolta la giornata e ci informa che alla fine avremmo potuto acquistare il dvd della nostra gita (non un filmino prefabbricato, ma il girato della nostra esperienza), l'altro, un uomo-pesce, vestito solo con un pareo piegato a perizoma, che non conosce nessuna lingua oltre a quella locale, ci smacca un sorriso sdentatissimo e così si presenta. Partiamo ... il mare è incredibile, rimaniamo affascinati dai colori e dalle sfumature che questo meraviglioso elemento riesce ad assumere. Alla prima sosta, indossiamo scarpette, maschera e boccaglio e scendiamo con la scaletta nell'acqua piena di pesci. Che spettacolo ... se non fosse stato per il fatto di dover rimanere attaccati a una corda per la corrente forte e alla conseguente possibilità (poi diventata realtà) di subire attacchi da parte di pinne vicine, sarebbe stato perfetto. L'uomo pesce si immerge con noi, anzi, senza neanche prendere respiro comincia a nuotare sempre più in profondità, fino a riemergere tenendo per il muso una murena gigante! La porta in giro per mostrarla a tutti, e rimaniamo meravigliati da come si senta a proprio agio nuotando con una murena di oltre 2 metri per le mani. Risaliamo sulla barca in attesa di arrivare in un punto popolato da squali, per dar loro da mangiare. Dopo un breve tratto indossiamo di nuovo maschera e boccaglio e … mi sospendo perché a questo punto si verifica un piccolissimo incidente di percorso con la mia maschera per cui tutti scendono in acqua tranne mio marito ed io! Va beh, gli squali sono già arrivati attirati dal pesce che le nostre guide hanno lanciato in acqua, poco male, ci godiamo lo spettacolo di questo “pranzo” selvaggio e, sempre salutando la videocamera sottomarina che ci riprende continuamente, risaliamo sulla barca per raggiungere la meta finale: il Lagoonarium. Non saprei bene come descriverlo … è la cosa più vicina alla perfezione (per me che amo spassionatamente il mare e i suoi abitanti) che abbia mai visto! Arrivati su questo piccolo “motu” (atollo) depositiamo gli zaini nel posto in cui verrà servito il pranzo. Poi, dopo una capatina alla “pipì room” (ma allora l’uomo pesce parla!!!) ci avviciniamo a una porzione di mare recintata in cui ci sono le tartarughe.

Ci spiegano che con loro non si può nuotare perché mordicchiano (provato da un nostro compagno di viaggio che ha voluto mettere un dito in acqua) e quindi, dopo averle fotografate per bene, ci immergiamo in questa “vasca di mare” (in pratica hanno recintato il mare) e cominciamo a nuotare insieme a squali di ogni razza (compreso il Limone), razze, pesci di ogni forma e colore, tanti e tutti incuriositi da noi quasi come noi da loro … incommentabile! Poi pranzo, lezione di pareo (l’uomo pesce è pieno di virtù!) e relax sulla sabbia bianca accompagnati da giovani che suonano l’ukulele … un sogno!!!
Ritorniamo in hotel con la consapevolezza di voler ritornare in quel Paradiso e, felici ci addormentiamo. Il giorno dopo il cielo è grigio, piove anche un po’, così decidiamo di andare a visitare la fabbrica di perle a Vaitape. La città, se così si può definire, viste le dimensioni, ci colpisce soprattutto per la sua semplicità e per il fatto che gli abitanti, sempre sorridenti, vadano in giro scalzi! Entriamo nella fabbrica di perle e seguiamo il tour guidato in cui ci illustrano tutto il processo di creazione della perla, da un singolo granello di sabbia al meraviglioso capolavoro che, dopo essere sapientemente incastonato su supporti più o meno preziosi, viene venduto nella gioielleria alla fine del giro. Visto, ammirato, comprato!

I giorni a Bora Bora scorrono veloci e presto termina la nostra prima settimana di viaggio di nozze. Ci aspetta un’altra isola e altre avventure … Rangiroa arriviamo!

 

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