Tra vent'anni non sarete delusi delle cose che avete fatto ma da quelle che non avete fatto. Allora levate l'ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite. (Mark Twain)

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lunedì 22 agosto 2016

In vacanza con papà

«Sono solo due settimane».
Il tono di mia madre era cordiale e molto deciso. Già dall'inizio della telefonata avevo avuto una pessima sensazione.
«Ed è tuo padre. Altre ragazze sarebbero contente».
«Mamma, ma quali ragazze? Ho quarantacinque anni!»
 
Se ci fosse qualcuno in cerca di una bella storia da portare ancora sotto l'ombrellone, di un mix di giallo - rosa - avventura - commedia per ridere e godersi le vacanze, "In vacanza con papà" di Dora Heldt è il libro che ci vuole. Tanto per cominciare appartiene alla letteratura nord europea, pertanto ha uno stile che trovo asciutto e che perciò, a mio avviso, fa emergere ancora meglio le situazioni comiche. Poi mostra dei luoghi di vacanza assolutamente usuali per chi abita o bazzica la Germania soprattutto a nord, a cui però non si pensa spesso. E questo permette di viaggiare per bene accompagnati dalla voce dell'autrice che ci fa scoprire un bel pezzetto della sua terra.


Il libro, molto molto divertente, è un viaggio che un papà e la figlia quarantenne, che aveva in programma ben altra compagnia, si trovano a condividere data la temporanea infermità della mamma. Non si può dire che sia un papà rilassato e tranquillo, a cui piace godersi la vacanza con le mani in mano. Diciamo che appartiene di più a quella schiera di papà che se non c'è niente da fare se lo crea, tanto da improvvisarsi anche poliziotto per sventare, insieme ad un gruppo di allegri pensionati, una probabile, anzi assolutamente sicura, truffa. Se poi di mezzo c'è un avvenente e possibile pretendente della figlia, che però forse altro non è che un gran bugiardo, la vicenda diventa complicata. Ma, per nostra fortuna, estremamente comica.

I luoghi di questa avventura sono le isole Frisone, nel Mar del Nord, e una deliziosa pensione a Norderney, dove sole e natura sono protagonisti. Almeno fino a quando non fanno il loro ingresso dei "vecchietti" un po' impertinenti...



«A quanto pare era tutto già deciso, sarei andata in vacanza con mio padre. Per la prima volta dopo trent'anni. L'ultimo viaggio era finito nell'area di servizio di Kassel, dove lui mi aveva lasciato per motivi pedagogici. Lo ammetto, sono stata un'adolescente difficile; ma Kassel era davvero troppo per chiunque. Anche se dopo mezz'ora era tornato a prendermi e si era sentito in colpa per le tre settimane successive. E ora, dopo trent'anni, si ricominciava. Almeno stavolta non dovevamo passare per Kassel».


Come al solito questa non è una recensione, ma un mio personalissimo parere. Il volume che ho letto è edito da Salani e tradotto da Valentina Daniele.

Per le foto ringrazio Wikipedia, eccetto per quella del libro, che è tutta mia.

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