Tra vent'anni non sarete delusi delle cose che avete fatto ma da quelle che non avete fatto. Allora levate l'ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite. (Mark Twain)

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martedì 6 settembre 2016

Into the Wild


Qualche giorno fa ho visto finalmente il film "Into the Wild - Nelle terre selvagge". Dico finalmente perché ci giravo intorno da un po' ma non trovavo mai il coraggio di affrontarlo. Sapevo che il tema era importante e la fine abbastanza, no senza abbastanza, triste. Però poi è capitato di trovarlo in tv e col Maritino abbiamo intrapreso la visione.
Devo ammetterlo, mi piacciono parecchio gli spoiler, non so per quale perverso motivo sapere ciò che succederà mi fa godere meglio della visione, o della lettura, o dell'ascolto, vale per qualunque cosa. Dunque sapevo già le scene clou, sapevo già come sarebbe andato a finire, e sapevo già l'atmosfera che avrei trovato ma, nonostante questo, sono rimasta molto colpita e affascinata dalla pellicola. Trattandosi della versione cinematografica di un romanzo è ovvio che manca un qualche tipo di approfondimento che nella versione cartacea invece c'è, ma è così chiaro nell'esprimere il forte sentimento del giovane protagonista che anche se alcuni personaggi sono accennati quello che ne viene fuori è un misto di delicatezza ed estrema forza insieme.
La trama è facilmente riassumibile: Christopher McCandless, giovane borghese, dopo la laurea decide di donare tutti i suoi soldi in beneficenza e parte per un viaggio lungo due anni alla ricerca di un se stesso più autentico. Lungo la strada che dalla Virginia lo porterà in Alaska, quelle terre selvagge di cui si parla nel titolo, incontra diversi personaggi che a loro modo gli insegneranno qualcosa. La narrazione non è lineare, si avvale di flashback e alterna la voce narrante del protagonista a quella della sorella.
Ciò che davvero è reso alla perfezione, secondo me, è il sentimento con cui è impastato il protagonista. Non appare nè uno sbruffone in cerca di notorietà nè una persona solitaria che detesta stare in compagnia ed è scorbutico e magari anche brutto e cattivo. Tutt'altro. Rimane sempre un ragazzo gentile, delicato nell'approcciarsi agli altri che semplicemente sente il bisogno di recuperare un rapporto intimo con la Natura. L'ho trovato giusto. Nel senso profondo che l'aggettivo esprime.

Quiqui e qui trovate il link al parco Denali, dove Cristopher McCandless visse una volta arrivato in Alaska all'interno del Magic Bus, e qualche informazione utile.

Il finale non lo voglio dire. Lo so che sicuramente voi che state leggendo l'avrete già visto e non avrete aspettato quasi dieci anni come me, ma non si sa mai. Però, ecco, se caso mai non l'aveste ancora fatto, date a questo film una chance.

«Se vuoi qualcosa nella vita, allunga la mano e prendila...»
(C. McCandless)


"Into the Wild - Nelle terre selvegge", USA 2007, regia Sean Penn, con Emile Hirsh, Marcia Gay Harden, William Hurt, Vince Vaughn, Kristen Stewart.





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